Only Joking!

Luke e Akane - 3 anni dopo!

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  1. LIVISIVI
     
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    LUKE -

    Era invecchiato di almeno tre anni, glielo ricordava il fisico e ogni giorno la testa.
    Era ad un passo dai trent'anni, quelli che uno si dovrebbe ricordare per tutta la vita come "gli anni migliori"; invece, era totalmente solo.
    Guardandosi indietro non provò rimpianto per nulla e nessuno, le sue azioni erano sempre state dettate dalle sue viscere, eppure in quel momento si trovava da solo ad ammirare il cielo durante il tramonto e la fine di un altro giorno. Un giorno che stava spazzando dalla sua memoria i suoi successi e i suoi fallimenti. Era da tempo che pensava dentro di se, che sarebbe stato bello condividere qualsiasi cosa con una persona speciale, oltre a lui. Si era dato davvero da fare: era uscito con delle ragazze davvero interessanti, ma il suo carattere incorreggibile le fece scappare e alcune addirittura giurarono vendetta. Doveva sempre stare in guardia, insomma..
    Si guardò intorno mentre percorreva il parco di Shiba, situato tra degli edifici comunali e la Torre di Tokyo, una sottospecie di Tour Eiffel per telecomunicazioni e panoramica, colorata di arancione e bianco. Il sole creava un riverbero fastidioso contro il ferro della torre, che andava a riflettersi sui suoi occhi celesti, e si costrinse a socchiuderli per non accecarsi. Calpestò l'erba del prato un pò bagnata dalla neve appena passata, e raggiunse una panchina di legno per sedersi e rilassarsi mentre sfogliava l'agenda degli appuntamenti. Ora che era invecchiato, la memoria andava diminuendo, e nella sua agenda appuntava tutti gli appuntamenti di lavoro, che per quella giornata erano finiti. Mentre in silenzio incominciò a vedere da lontano il via via degli impiegati che uscivano dai loro uffici, si accese una sigaretta rimanendo a meditare sul da farsi per la serata movimentata che lo aspettava.
     
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  2. ReiraIchinose99
     
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    Akane Tsubaki
    « Sunt lacrimae rerum »

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    Ci sono tendenze che non si possono estirpare, attitudini che rimangono invariate. Nemmeno le convenzioni imposte da una maturità che accentua l'ipocrisia e non la saggezza sanno attutire il candore ingenuo che il volto di Akane faceva trapelare. La carriera l'aveva portata in tour tra paesaggi variopinti, colori sgargianti delle metropoli, ma l'emotività riusciva comunque a farsi spazio in un'etica intransigente, a colludere le sue azioni e a farle vivere con tormento la mancanza di qualcuno al suo fianco. Il rapporto con Baba era rimasto un asfittico contatto telefonico, confinato nei silenzi che sempre più spesso inondavano le loro chiamate, nel divario incolmabile che sempre di più si frapponeva tra due vite opposte sia nelle vedute che nelle prospettive. Akane rimaneva comunque una sognatrice, una studiosa sottratta a una cerchia di intellettuali che avrebbero schiacciato la sua bontà con la presunzione di verità, e la sua cultura si era espansa fra una canzone e l'altra, fra una ballad e una pausa pranzo, mentre gli affetti si affievolivano e i vuoti di senso fomentavano l'estro poetico. Aveva deciso di tornare a Tokyo per fare una sorpresa a Baba; voleva ricucire i rapporti, il giorno del suo compleanno era l'occasione per rimediare a tanti anni di distanza macerata nelle mura grigie di una routine che spazza via tutto il resto. E invece non era andata direttamente all'appartamento, l'inizio e la fine dei sogni, laddove si erano infranti amori impossibili, dispiegate dinamiche interiori complesse ed equivoci dotati di grande vis comica. Si ritrovava a passeggiare nervosamente nel parco che si affacciava sulla grande Torre, che si configurava come una specie di simulacro alla divinità, a cui chiedeva consiglio e affidava i suoi timori in quel momento di rimpianto. Stanca di guardare quel gigante che si stagliava sulla volta celeste si sedette su una panchina di legno, senza fare caso al fatto che accanto fosse occupata da un uomo che fumava.
     
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  3. LIVISIVI
     
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    Luke Joile

    I suoi pensieri furono interrotti dalla presenza di una fanciulla, che lui non potè fare a meno di notare. Anzi quasi si stupì del fatto che si sedette con una ingenuità tale, che la fece rimanere assorta nei suoi pensieri; quasi si incuriosì. Cosa c'era di più importante nella sua testa che non accorgersi che si era seduta vicino ad un estraneo che per di più stava fumando e il fumo della sigaretta invadeva il suo spazio?
    Si schiarì la voce sorridendo appena, e invece di guardarla in viso era ipnotizzato dal corpo di quella ragazza orientale, così gracile e così leggero. Dalle gambe passo alle mani, posate l'una addosso all'altra come se fossero stanche e come se attutissero il peso di quelle braccia gracili. Poi un particolare che lo ridestò. Non era la prima volta che vedeva quell'anello che quella ragazza portava al dito: un anellino d'argento fine, con un ideogramma inciso al centro. Così vivido nella sua memoria era quel particolare che lo ricondusse subito al viso della ragazza facendogli spostare lo sguardo, senza esitazioni.
    Akane.. pensò, volontariamente. In un altro momento avrebbe urlato il suo nome, per farla accorgere della sua presenza. Ma non voleva far vincere quello che era stato, voleva dar la possibilità alla ragazza di perdersi ancora un pò in modo che lui potesse concentrarsi sui cambiamenti che stava testando con i suoi occhi. Era diventata una ragazza più grande, sicuramente non una donna, ma in lei qualcosa di diverso c'era. La osservava con insistenza, e un sorrisino gli si disegnò sul volto, come se avesse capito che cosa stava succedendo: era cresciuta, ed era positivamente sorpreso dalla cosa. Mentre lui invecchiava, lei stava sbocciando, e questa era una considerazione importante.
    Non sapeva bene cosa dire, ma qualche secondo dopo trovò le parole giuste.
    Aprì l'agenda e prese la sua penna.
    Mi scusi, sarebbe così carina da farmi un autografo? chiese poi porgendole l'agenda e la penna.
    Si avvicinò a lei, e in quel momento fu catturato dal suo odore, così forte. I suoi occhi la fissarono a lungo, prima che lei potesse accorgersi di chi avesse davanti.
     
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  4. ReiraIchinose99
     
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    Akane Tsubaki
    « Sunt lacrimae rerum »

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    Akane continuava a non voltarsi, ignorando bellamente l'uomo alla sua sinistra. Nonostante ciò poteva avvertire il suo sguardo che ricalcava la sua figura come fosse una bambola di cera, con tale pervicacia ed insistenza da fare affievolire la sicurezza che faticosamente si era costruita in quei tre anni di indipendenza lontana da Baba, e da Luke. Luke era stato il principale motivo per cui aveva deciso di darci un taglio con quella sorta di adesione supina alla vita, e aveva preso le redini per guidare finalmente il suo destino. Aveva cessato di farsi trascinare, seppur soffrisse sempre un senso di inadeguatezza che non riusciva ad abbattere, e che forse era dovuto più al fatto che agli occhi degli altri appariva come una creatura leggera, eterea, come una dama stilnovista dai contorni indeterminati. Ecco perché in quegli anni gli uomini l'avevano guardata, si erano avvicinati, e poi erano sfuggiti di fronte agli occhi attenti, all'emotività amplificata, ai gesti caldi, decisi, alle mani tese, e allo sguardo intransigente quanto quello di un bambino. Akane non si avvicinava mai per caso a nessuno invece, non era una ragazza di mezze misure, controllare i sentimenti le era sempre apparso ipocrita e comunque non le era mai riuscito. Dire quello che pensava o non parlare erano prerogative implacabili, condizioni necessarie e sufficienti per la sopravvivenza dei rapporti. Per questo i silenzi si erano moltiplicati, ma i legami si erano sfilacciati comunque. I viaggi, i libri, la musica erano diventati la sua unica compagnia, e la sofferta solitudine si era ormai amalgamata con la routine. Non era ancora pronta ad abbandonarla, eppure il fatto che fosse lì a Tokyo testimoniava il suo tentativo di abbracciare finalmente una qualche forma di temperanza, la mezza misura che aveva sempre rinnegato. La voce di Luke la rese un fremito, e si voltò quasi di scatto per poi ammorbidire la piega della bocca con un sorriso abbozzato.
    - Certo. Anche se conoscendoti, penso che tra non molto lo userai da posacenere. - disse senza scomporsi, cordiale, senza mostrare alcun coinvolgimento.
    Accavallò le gambe e si distese sulla panchina.
    -
     
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  5. LIVISIVI
     
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    Luke Joile

    Luke sorrise nel suo solito modo quando sentì la sua voce, così sottile e viva, pronunciare quelle parole. Si ricordava della sua dolcezza che lui non aveva saputo capire di proposito a questo punto, ma nella frase che lei pronunciò avvertì solo tanta durezza, e una sottilissima ironia.
    Si aspettava un altro tipo di reazione, invece quello che ricevette fu poca considerazione... Sicuramente quello non era il comportamento che avrebbe simulato la ragazza che lui conosceva 3 anni prima; poche volte in quegli anni si era chiesto che fine potesse aver fatto Akane, non c'era più nessuno ad infastidirlo a casa sua, oppure anche solo a farlo sorridere per l'ingenuità che talvolta quella bambolina aveva dimostrato. Quello che avvertì stando vicino a lei in quel freddo pomeriggio, fu uno spiraglio di maturità in più che quasi lo attirava. Quel suo essergli indifferente lo faceva scalpitare appena, ma sembrava una tecnica funzionante.
    Se non mi avessi sorpreso a fumare, ti avrei fatto credere di avere smesso... disse avvicinandosi appena verso di lei.
    Mi stupisce pensare che tu non sia sorpresa quanto me nel rivederti...Ti hanno installato un cip anti-emozioni nei tuoi tour mondiali? chiese poi sorridendo vistosamente, come se la sua battuta facesse ridere più lui che Akane. Non voleva provocarla, ma era un modo carino per dirle "sono contento di rivederti".
     
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  6. ReiraIchinose99
     
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    Akane Tsubaki
    « Sunt lacrimae rerum »

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    -Non ci avrei mai creduto tanto... rispose subito Akane facendosi accendere una sigaretta. Se la rigirò fra le dita affusolate con la solita grazia con cui sfiorava ogni cosa,anche quando avrebbe dovuto prenderla e toccarla. Era il suo modo di entrare nella vita degli altri; sottile e impalpabile, a passi felpati.
    Alle parole che seguirono Akane annuì sorridendo. Poteva constatare facilmente che Luke era felice di vederla, ma anche alla luce dell'atteggiamento che aveva assunto con lui non riusciva a sciogliersi. L'ipocrisia era diventata una corazza difficile da smantellare, un muro innalzato durante i tour contro la spietatezza dell'imprenditoria discografica. Quel mondo di sanguisughe aveva cercato di sfruttarla in mille modi, e Akane aveva dovuto imparare a stare sempre in guardia, a vedere le macchinazioni dietro i falsi sorrisi, per non sprofondare nei vortici di un divertimento malsana che poco le si addiceva. Ed anche in quel momento con Luke non riusciva ad abdicare a quell'attenzione ossessiva che l'aveva tante volte aiutata a evitare i guai e le sofferenze.
    -Il fatto che non le manifesti non significa che non le provi, poi in fondo sono talmente sorpresa che tutto il resto, se anche ci fosse altro, rimane in secondo piano. rispose Akane guardandolo serena
     
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  7. LIVISIVI
     
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    Luke Joile

    Luke sorrise e poi fece una piccola risata.
    Era curioso di sapere quanto quella piccola corazza fosse solida, ma allo stesso tempo non era più come prima che si sarebbe divertito solo per scopi personali. Ora era cresciuto, e i suoi pensieri seppur fossero sempre molto egoisti, erano anche fatti di domande.
    In quel momento si fece una domanda che non voleva far sentire ad altri: Come sei stata tutto questo tempo senza di me?
    Come al solito l'egoismo prevaleva, ma era realmente curioso di sapere se lei un pensiero per lui ce l'aveva ancora. Da come si stava comportando sembrava fosse acqua passata, perciò buttò la sigaretta lanciandola lontano facendola cadere tra i fili umidi dell'erba verde del prato, e anche lui appoggiò la schiena contro la panchina mettendosi comodo.
    Oggi pensavo fosse una solita giornata, sai di quelle che non vedi l'ora che finiscano? Ecco. Speravo di trovare sollievo incominciando a lavorare stasera nel locale, te lo ricordi? chiese girandosi a guardarla per la prima volta dopo che aveva iniziato il suo discorso. Invece a quanto pare ho incontrato una vecchia amica. Noto che sei cresciuta.. Tu mi vedi più vecchio? chiese.
    Il fatto che stesse parlando era dettato da un barlume di curiosità in quello che si celava dietro la nuova faccia di Akane. Se non la si conoscesse appena non ci si accorgerebbe di quel cambiamento sia interiore che esteriore; sperò solamente che non fosse diventata troppo dura nei confronti della vita.
     
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  8. ReiraIchinose99
     
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    Akane Tsubaki
    « Sunt lacrimae rerum »

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    Luke aveva lo stesso atteggiamento scanzonato e accentratore di sempre. Non lo lasciava trapelare troppo, ma Akane percepiva quanto i suoi occhi cercassero l'attenzione altrui, e se prima ci aveva visto solo egoismo, in quel momento non riusciva a non vedervi uno spiraglio di insicurezza, o per lo meno di solitudine. In quegli anni aveva pensato a lungo a lui e a Baba, le persone a cui maggiormente si era affezionata, seppur a Luke in particolare fosse stata attaccata in maniera malsana. L'amore sviscerato che aveva provato nei suoi confronti era il riflesso della sua debolezza, alla quale l'egoismo di Luke faceva da contraltare. Aveva suscitato in Akane una sorta di gelosia, che per la sua indole mansueta si era tramutata in ammirazione, e poi in insana devozione. Rifletterci le era servito per tirare le somme, per costruire una personalità che pur avendo dei limiti aveva acquisito una propria indipendenza e una propria identità.
    - Ti capisco. Tutta una vita in tour fa capire quanto sia vero che "ciò che piace all'uomo è breve sogno", tanto per fare una citazione letteraria. disse Akane dando l'idea di quanto la solitudine l'avesse attanagliata, la mancanza di un punto di riferimento fosse stata deleteria.
    - Non preoccuparti, nessuna ruga ancora deturpa il tuo fascino, semmai l'aria da persona seria potrebbe farti acquistare qualche punto. Forse potresti sembrare affidabile. - ci rifletté Akane guardandolo e sorridendo, anche se quelle impressioni lei non le aveva avute.
    E come potrei farmi abbindolare dopotutto.
     
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  9. LIVISIVI
     
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    Luke Joile

    Le labbra di Luke si allargarono in un grande sorriso, per poi sfociare in una piccola risata.
    Sono sempre stata una persona seria, forse per quello che mi sono giocato tante occasioni. disse Il fatto di non essere affidabile...beh quello dipende dai punti di vista, per quanto mi riguarda, sono sempre stato molto affidabile e poco incline a cambiare il mio punto di vista. continuò.
    Accavallò le gambe e mise le mani nella tasca del cappotto grigio che aveva addosso. Aveva quasi cambiato look nel vestire, non per voglia di mutare totalmente e adeguarsi a quella che sarebbe stata la sua nuova età, ma perché era decisamente poco professionale presentarsi ai clienti con un giubbotto di pelle; passava sempre per il giovane bello e dannato, non in grado quindi di sembrare un lavoratore dedito alla sua professione.
    Ho una domanda, che mi porta indietro di tre anni. Mi sarebbe sempre piaciuto capire come mai, hai deciso di andartene senza nemmeno salutarmi.. disse poi sporgendosi per guardarla in viso, cosa che lei non aveva ancora del tutto fatto da quando lo aveva incontrato. So delle varie vicissitudini che ci hanno accompagnato per tanto tempo, e le conosci bene anche tu. Un saluto potevi farmelo lo stesso.. io non ti avrei mai chiuso la porta in faccia.
    Affrontò la cosa cercando di farla passare come una leggerezza, e cercò anche di calibrare il tono della sua voce che era come al solito caldo e calmo. Non ai livelli di suo fratello Leon, che quando parlava sembrava un narratore di film romantici, fungendo per Luke da sonnifero.
     
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  10. ReiraIchinose99
     
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    Akane Tsubaki
    « Sunt lacrimae rerum »

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    Akane non aveva nemmeno contemplato la possibilità di andare da lui e salutarlo. Con Luke non aveva mai capito cosa fare, e sapeva che anche non seguendo l'istinto la sua sentenza sarebbe stata irremovibile. La ragazza non si era mai nemmeno chiesta se avrebbe potuto fargli piacere, abituata com'era a considerarsi poco più che un peso per lui. Aveva immaginato che Luke avesse potuto affezionarsi in qualche modo, ma il divario dell'importanza che reciprocamente si attribuivano l'aveva sempre distolta dal considerare i sentimenti di Luke. Semplicemente contavano meno dei suoi, e facevano sì che fosse stata sempre Akane quella in grado di cambiare le cose, seppur sempre in peggio.
    - Ho seguito l'istinto come ho sempre fatto con te, sbagliando, lo ammetto. Non ho nemmeno pensato che ti potesse far piacere, quando eravamo insieme sentivo sempre che il mio coinvolgimento era talmente maggiore del tuo da non considerare quanto potesse fare la differenza la mia presenza nella tua vita. Ecco perché me ne sono andata senza dire nulla. Cosa è cambiato per te in fondo? - confessò Akane in maniera serena
    Le parole che stava pronunciando in quel momento erano amare, dette da qualcun altro avrebbero potuto assumere una piega agrodolce, colma di risentimento. Invece per Akane erano l'esternazione di un monologo interiore espresso a mente fredda, senza troppi giri di parole o cuori infranti. Era una constatazione che dopo tanti anni si poteva e forse si doveva fare.
    - Semplicemente non pensavo fosse necessario. E boh, su questi presupposti forse non avrei mai dovuto correrti dietro per così tanto tempo, però l'ho fatto, e non me ne pento, non fa bene. - concluse Akane guardandolo
     
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  11. LIVISIVI
     
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    Luke Joile

    Luke ascoltò le parole di Akane che gli arrivarono dritto dritto al cervello.
    Non potè non reagire con un'espressione di dissenso, era così naturale che non la comandò. La verità era che probabilmente poteva fare la differenza visto che aveva chiesto di lei più volte, dopo non averla vista per giorni. Quello che Luke aveva sentito per Akane era un grandissimo affetto che non aveva mai sentito per nessuna, non si era mai approfittato di lei senza volerla mai più rivedere, e sicuramente il più delle volte anche se sbagliando lo stesso, cercava di pensare prima di darle una risposta alle sue domande. Vederla così fredda, anche se poteva non sembrare per chi non l'avesse conosciuta prima, gli faceva uno stranissimo effetto. Sembrava avere un muro gigante davanti a lui, e rimpianse la bambina affettuosa, esuberante e a volte fastidiosa che era prima.
    Sentirti parlare così adesso, mi fa capire che hai ponderato tanto in questi anni, e probabilmente hai saputo cavartela meglio con altri uomini. Ma dimmi. Se mi avessi conosciuto adesso, dopo tanti se, dopo tanti ma, come ti saresti comportata? chiese di getto Luke.
    Non che la cosa possa cambiare quello che è stato, sono solo curioso. Perchè io non ti ho mai dato false speranze, ne sono sicurissimo. Mi conosco abbastanza bene, e so anche molto bene che ti eri voluta gettare in una situazione di cui sapevi già il finale. continuò, assumendo un'espressione seria, e parlando davvero in modo molto spontaneo. Mi spiace... se mi fossi venuta a salutare probabilmente avrei cercato di tenerti più vicino a me, perché anche se eri strana, le tue attenzioni mi piacevano. Per un periodo ho chiesto di te, ma sei sparita nel nulla. E quando senti tanto chiasso intorno, e tutto d'un tratto cessa, anche se avevi tanto desiderato quel momento speri sempre che quel baccano ritorni... disse. Finì la frase e fece un sorrisino di circostanza. Voleva farla sciogliere un pochino, sapeva che l'Akane che aveva conosciuto era chiusa in un cassetto dentro quel piccolo corpicino..
    Luke era diventato più riflessivo, era una persona più matura, e su quello si riconosceva. Era diventato anche più esigente, e nella sua testa si stava incominciando a formare l'idea vera di chi voleva al suo fianco.
     
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  12. ReiraIchinose99
     
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    Akane Tsubaki
    « Sunt lacrimae rerum »

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    Negli occhi di Luke brillava una luce diversa, la lascivia lasciava il posto a una riflessività a cui Akane non l'avrebbe mai creduto incline. Riusciva a capire come Luke tentasse di ammorbidirla, ma tutti quei discorsi le sembravano troppo facili da pronunciare, e non la convincevano. Poteva immaginare che Luke si fosse in qualche modo affezionato a lei, ma come un uomo può intenerirsi di fronte a tanti buoni sentimenti del tutto ingiustificati. Luke aveva ricevuto un'ondata immeritata di affetto sincero, e come tutti l'aveva rimpianto. Non che Akane si fosse comportata sempre in maniera eccellente, ma il divario di sicurezza l'aveva resa succube del suo egoismo. Inoltre Luke era un camaleonte: impassibile e implacabile di fronte a ogni evento;era capace di conformarsi alla donna di fronte tirando fuori il lato che più le si addiceva. Il pensiero cinico che Akane aveva avuto quasi la stupì.
    -Non saprei dirlo. Sicuramente sarei più sulla difensiva rispetto a prima, soprattutto alla luce della mia esperienza che trascende ciò che abbiamo passato. Per farla breve non mi getterei mai tra le braccia del primo che capita un'altra volta, non forzerei tanto per confermare a me stessa quanto sia immensa la mia misericordia. Adesso ho capito che un rapporto non si basa su questo, si basa su patti chiari, su un'equa divisione dei ruoli e su un equilibrio di esigenze. Se dovessi pensare a costruire qualcosa con te o con chiunque altro ora da zero osserverei bene prima di agire, altrimenti rischierei di sfruttare il rapporto per eliminare le mie insicurezze e cercherei in esso me stessa. Ora ho le idee un po' più chiare, diciamo. rispose Akane illustrando il ragionamento che aveva macerato in quegli anni.
    - Io non sono una persona molto forte, ho i miei modi di difendermi, e agiscono sempre secondo meccanismi di negazione o di chiusura. Se il baccano fosse stato cadenzato perché io avevo riflettuto a lungo se era il caso, tu l'avresti sopportato benissimo e il problema non si sarebbe posto. Anche ora quel baccano ti infastidirebbe, non credo che sia quello il problema. Poi comunque è sempre un punto di vista che dà per scontato che le nostre esigenze in merito non siano cambiate. concluse Akane
    Cosa gli fa pensare che io cadrei ai suoi piedi di nuovo?
     
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  13. LIVISIVI
     
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    Luke Joile


    Luke ribattè di getto.
    Manca del rumore nella mia vita, e sto cercando gli accordi giusti per assemblarli con i miei. E' come un concerto di musica classica, se il piano forte sbaglia la nota d'attacco, o le trombe dovessero emettere un suono così acuto da stonare le orecchie... beh quella non sarebbe una dolce sinfonia insomma. Io e te eravamo così... in questo caso tu eri la tromba, io posso definirmi un pianoforte, visto che sono un pò più pacato e armonico! esclamò ironico, subito si mise a ridere cercando di stemperare la situazione.
    L'intenzione di Luke non era accusare nessuno, ne' lei per essersi comportata in maniera troppo esigente e troppo esuberante, ne' lui per essersi dimostrato tutto il contrario. Gli sarebbe bastato sapere di poter essere in qualche modo suo amico, e poterle parlare in qualunque modo e in qualsiasi modo ogni volta che lo volesse, e viceversa.
    E comunque, io penso che le mie esigenze siano cambiate. I trent'anni non sono un'età facile, il mio mondo non esige più alcool, discoteca, e donne a volontà. A furia di fare tutto ciò, mi sono quasi annoiato, e l'unico vizio che non è cancellato è il fumo. Ma per quanto riguarda il resto, preferisco una chiacchierata con una vecchia amica, che sono curioso di riconoscere, perchè sembri quasi un'estranea adesso, piuttosto che scorrazzare in giro la notte...
     
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  14. ReiraIchinose99
     
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    Akane Tsubaki
    « Sunt lacrimae rerum »

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    - In effetti eri un po' orso... - mugugnò Akane arricciando il piccolo naso già di per sé all'insù e mettendo le braccia conserte. Era una dichiarazione di aiuto, di sostegno, quello che per anni gli era sembrato patetico e che in quel momento era divenuto indispensabile. Il cipiglio snobistico dipinto in volto a Luke quando Akane cercava di infondergli il suo calore probabilmente avrebbe lasciato il posto a qualcosa di diverso, ad una tenera condiscendenza? La ragazza non lo sapeva, continuava a fissarsi le mani mentre lo ascoltava e cercava di distaccarsi dall'episodio che stava vivendo per capire bene il senso di quelle parole. La stava richiamando così repentinamente a sé? Parlava di rumore, di assonanze, di ritmo e di armonia, e poi subito dopo di un banale incontro con una vecchia amica. Voleva farle credere che adesso i rapporti umani che si era rifiutato di curare quando era con lei erano diventati una priorità?
    -Be', un conto è conoscere una persona, un altro è rimanere sempre in superficie. La sensazione di estraneità è reciproca, perché non avrei mai creduto che il lupo avrebbe perso il pelo, e pure il vizio. Straordinario davvero. disse Akane strabuzzando gli occhi languidi e lanceolati, in cui si districava un groviglio di emozioni inespresse.
    Iniziava a crescere dentro di lei una sensazione strana, come se i contorni di Tokyo attorno a loro due andassero liquefacendosi e non rimanesse altro che il loro rapporto, pronto per nuove evoluzioni, indipendentemente dalla linea che avrebbe seguito.
    Allora si voltò definitivamente e gli regalò il primo largo sorriso.
     
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  15. LIVISIVI
     
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    Luke Joile

    Finalmente lo guardò negli occhi e gli regalò un bel sorriso. Quasi riconobbe la ragazzina che regalava sorrisi a chiunque, anche a lui che probabilmente non avrebbe dovuto meritare nemmeno quello.
    Il problema sostanziale, è che io non ho mai avuto il pelo e nemmeno il vizio. disse poi sorridendo ancora di più.
    Sono convinto quando mi definisco una persona che va a "fasi", e la fase a cui sto pensando adesso non prevede nulla di catastrofico, ma nemmeno niente di noioso. Sai quanto sia facile per me annoiarmi, e sono rimasta una persona fuori dall'ordinario. Però vorrei una stabilità. Quella che secondo me ho sempre trovato in me stesso.. disse prendendo il pacchetto di sigarette. Lo aprì e scelse la prima che toccò, per poi stringerla tra le dita, e accenderla. Aspirò il primo tiro, buttò fuori il fumo e si concentrò di nuovo su di lei.
    Luke aveva un grandissimo ego che non nascondeva a mostrare, era sicuro di se stesso, molto meno di quello che avrebbe voluto cercare. Non era per niente spaventato da nessuna novità o esperienza, perchè aveva un'idea su tutto, anche su quello che ancora non aveva provato.
    Cosa ti ha reso così dura? chiese poi, senza pensarci due secondi.
     
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21 replies since 26/1/2015, 22:33   130 views
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